Ci vuole stomaco per intraprendere un viaggio in Israele, per quel che mi riguarda ritengo che se ne torni inevitabilmente cambiati.
E' una presa di coscienza continua delle forti lotte interne ad ogni angolo, per la strada, nelle piazze.
Arrivando dalla Giordania percorriamo lunghi chilometri di terra arida e bianca intervallati da verdi coltivazioni di palma da dattero. Costeggiamo il Mar Morto per un lungo tratto. Grandi Resort, piscine, lusso.
Si respira poco l'aria del Medio Oriente da queste parti sarà per questo che alla dogana i primi a darci il benvenuto sono stati un Mc Donald's ed un centro commerciale.
Masada ci accoglie torrida all'impossibile (se partite in estate non andate nelle ore più calde) ma con il fascino che solo i luoghi pieni di storia possono avere.
Ci perdiamo nella sua esplorazione e terminiamo la giornata nel vicino ostello, che di questo nome conserva ben poco essendo una struttura moderna e climatizzata con ampie stanze private e bagno in camera.
Ci muoviamo in seguito per raggiungere Hebron e con essa le brutture di questa terra, la segregazione dei palestinesi, le armi, i controlli ossessivi. Tutta questa violenza esplode davanti ai nostri occhi con un boato così forte che le coscienze non possono non essere bruscamente risvegliate.
Non lasciate questa terra senza aver visitato Hebron, non fate questo errore.
Le visite successive (Betlemme, Nazareth..) ci separano piacevolmente dal motivo principale della nostra visita, Gerusalemme.
Ed eccola la città degli ebrei e dei musulmani, dei cattolici e degli ortodossi, la città contesa, desiderata e dilaniata al tempo stesso. La città dei controsensi, la culla della religione che immagineresti essere un luogo sicuro e sereno e invece a Gerusalemme ogni anni avvengono più attentati che altrove.
Armi, armi e ancora armi sono i miei ricordi più vivi.
Ragazzi e ragazze chiamati alla leva e armati di tutto punto se ne stanno seduti agli angoli della strada, sui mezzi pubblici, nei musei ed in numero incredibile stazionano a difesa del muro del pianto.
Ci dividiamo in uomini e donne, superiamo un paio di controlli e arriviamo a toccarlo questo muro. Resto un pò incredula nel vederlo finalmente davanti a me, la sacralità di questo luogo si percepisce chiaramente. Sopra di esso la Cupola della Roccia splende alla luce del sole e non lontano si consuma l'ennesima via Crucis.
La religione impregna ogni angolo, ogni gesto, scandisce ogni momento della giornata.
La città è grande e particolarmente complicata da visitare, bisogna tener presente le diverse festività nei differenti quartieri senza considerare poi che esistono una gran quantità di piccoli gruppi come siriaci e armeni che rispettano regole proprie quindi armatevi di pazienza e di qualche giorno in più del previsto, la città non vi deluderà.
Vi lascio alcune foto scattate durante il mio soggiorno, spero vi piacciano.
E voi avete già visitato questi luoghi? Che ne pensate?
A presto,
Manuela
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Abiti al mercato di Hebron |
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Spugne ed setacci, oggetti di vita quotidiana, Hebron |
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Una scritta per le strade di Hebron |
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Verdure...di ogni colore! |
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Venditore di pane a Betlemme |
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Ops..strani incontri a Gerusalemme! |
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Dolci nel quartiere musulmano, Gerusalemme |
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Il melograno, simbolo della città di Gerusalemme |
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Spezie, Gerusalemme. |
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Muro del pianto, Gerusalemme, uomini |
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Muro del pianto, Gerusalemme, donne |
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Preghiere al muro del pianto, Gerusalemme |
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Donne ortodosse al muro del pianto, Gerusalemme |
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La cupola della Roccia, Gerusalemme |
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La cupola della Roccia, Gerusalemme |
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La spianata delle moschee, Gerusalemme |
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Datteri al mercato Mahane Yehuda, Gerusalemme |
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Spezie, mercato Mahane Yehuda, Gerusalemme |
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Vista sulla città dal monte degli ulivi, Gerusalemme. |
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